Descrizione
Si diffonde il messaggio della campagna che l’Associazione “CONdividere la strada della vita”’ ha realizzato in accordo con la Provincia di Brescia.
La Campagna, partita nel mese di novembre, è indirizzata soprattutto al target giovanile e riguarda il tema della distrazione alla guida dovuta all’utilizzo del cellulare ma non solo, con l’intento di accrescere la consapevolezza degli utenti della strada sul rischio di incidenti.
Si ricorda che nella terza domenica del mese di novembre (quest’anno domenica 17/11/2024) cade la “Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada” promossa dall’ONU.
Segue Presentazione dell’iniziativa:
L’auto. Hai tutta la vita per distrarti non farlo in auto /La moto. Hai tutta la vita per distrarti non farlo in moto.
Ogni tragitto alla guida, corto o lungo che sia, è accompagnato dai nostri pensieri, dalle nostre riflessioni, dalle emozioni scaturite dalla giornata appena vissuta o dalla serata che ci aspetta.
È l’inizio di una riflessione che contiene altre riflessioni, tanti pensieri, infinite distrazioni.
Il testo che fa da sfondo al secondo carosello della Campagna Social della Provincia di Brescia “Quando guidi, poche storie” è il racconto di ciò che ci accade ogni volta che guidiamo l’auto o la moto (una campagna, due soggetti).
Ad ogni pensiero che entra nella storia rispondiamo inconsapevolmente con un altro pensiero che ci distrae dalla guida.
La campagna è un invito a concentrarsi quando si guida, anche e soprattutto nella quotidianità, nei tragitti classici casa-lavoro, perché è in quei momenti di routine che abbassiamo la concentrazione.
È un richiamo alla responsabilità: guidare è difficile perché le distrazioni sono infinite, non complichiamo ulteriormente la pratica. Non serve.
Guidare, soprattutto nel frenetico mondo contemporaneo, non può essere un’azione passiva: richiede la nostra attenzione.
La campagna si sviluppa in due soggetti, i principali mezzi di trasporto privato, auto e moto, ognuno con le sue peculiarità.
Secondo l’impostazione data dalla psicoterapeuta dott.ssa Bignamini dell’Istituto Minotauro (Milano), diversamente dalle campagne sulla sicurezza stradale più conosciute, si è evitato un linguaggio minaccioso e crudo che facilmente muoverebbe nei ragazzi difese di evitamento e negazione: non serve impressionare per sensibilizzare.